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Comfort zone: La scusa perfettaTempo di lettura: 8 minuti

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Cos’è la Comfort Zone? E cosa non è

Molti di voi che state leggendo, probabilmente, senza esserne consapevoli, avete una vostra comfort zone. Ciò non è necessariamente disdicevole se la vostra “zona” è vissuta con equilibrio e parsimonia.

La zona di comfort è uno spazio ideale sicuro in cui non rischiamo ma in cui neppure evolviamo. Non è semplicemente una superficie fisica, ma un concetto mentale. Non è limitato a una sorta di recinzione sicura che abbiamo costruito intorno a noi, ma si estende sia alle nostre routine quotidiane che al nostro modo di pensare. Pertanto, può diventare la scusa perfetta per non fare, non rischiare, non crescere e, in definitiva, non vivere.

I cambiamenti e la crescita si verificano al di fuori della zona di comfort, in cui può essere anche presente la temuta zona di panico. Quindi è importante trovare un giusto equilibrio nella vita basato su una profonda conoscenza di cosa sia la comfort zone e cosa possiamo sperimentare quando superiamo i suoi limiti.

Qual è la zona di comfort in cui viviamo?

La zona di comfort potrebbe essere il divano nel soggiorno in cui preferiamo stare invece di uscire per esplorare il mondo, i social, i negozi in cui acquistiamo sempre, il lavoro che facciamo o la destinazione turistica in cui torniamo anno dopo anno. Sicuramente è una routine quotidiana priva di stimoli. Tuttavia, è anche il nostro modo di difenderci dalle critiche e affrontare le situazioni che comportano rischi e persino il modo di relazionarci con il partner o i genitori.

Il concetto di comfort zone si riferisce a uno stato psicologico in cui ci sentiamo al sicuro e non proviamo ansia o paura. È uno “spazio” che conosciamo molto bene, fidato e protetto, in cui controlliamo quasi tutto.

Le abitudini che seguiamo con assiduità ci consentono di costruire quella zona di comfort poiché sappiamo esattamente cosa possiamo aspettarci da ogni situazione. Riducendo al minimo l’incertezza, riteniamo di avere tutto, più o meno, sotto controllo; quindi ci riteniamo di “essere al sicuro”.

Per rimanere all’interno della nostra zona di comfort, dobbiamo evitare i rischi e l’incertezza, il che significa che adottiamo un atteggiamento passivo nei confronti della vita. Quella sensazione di sicurezza è pagata a caro prezzo perché in realtà stiamo perdendo la possibilità di cogliere gli “incentivi” che la vita pone innanzi, sprofondando nelle grinfie della monotonia e dell’apatia. 

Questo è il motivo per cui ci conformiamo a determinati modus operandi, luoghi, tradizioni, abitudini e persone, evitando qualsiasi elemento che possa introdurre una novità, perché ciò significherebbe anche vivere nell’incertezza e nel caos. Pertanto, possiamo dire che la comfort zone è un “luogo” che abbiamo conquistato e che a sua volta ci ha conquistato.

Bloccati nella nostra zona di comfort

Poiché la comfort zone è – come già detto – uno spazio che abbiamo costruito lentamente nel corso degli anni, molte volte non ci rendiamo conto di esserne intrappolati all’interno. Siamo così abituati alle nostre abitudini e al nostro stile di vita che non ci rendiamo conto di come limiti le nostre possibilità di crescita.

Alcuni segni che indicano che devi lasciare la tua zona di comfort sono:

– Non cresci dal punto di vista emotivo e intellettuale e provi una profonda apatia;
– Assenza di motivazioni, nessun nuovo progetto o ambizione ti incentiva;
– Chiudi le porte alle nuove idee, poiché queste quasi certamente non, o mal, si adattano al tuo sistema di credenze perfettamente strutturato;
– Hai paura di correre rischi, quindi preferisci lasciar passare il tempo e le buone opportunità, adducendo la scusa che potresti perdere più che trarne vantaggi;
– Per mesi o per anni hai seguito la stessa routine, quindi è passato molto tempo da quando hai provato quell’incredibile sensazione di essere vivo, che ti dà la forza e ti fa provare nuove esperienze;
– Ti senti sempre più isolato e pensi che tutto sia insignificante poiché non trovi nulla di stimolante nella tua routine quotidiana;
– Non impari nulla di nuovo che possa portare un tocco di colore diverso nella tua vita perché senti che stai bene in quel tuo mondo grigio, anche se in fondo provi un grande vuoto.

7 buoni motivi per uscire dalla comfort zone

⇒ Prima di continuare a leggere dovresti dare una risposta alla domanda:Cosa vorrò essere in futuro?”.

“Non possiamo diventare ciò che vorremmo essere, rimanendo ciò che siamo oggi” (M. De Pree).

Tuttavia, oltre a quelle proposte di seguito, ci sono molte altre buone ragioni dentro di te che possono incoraggiarti a lasciare la comfort zone.

Abbandonare la zona di confort può darti la possibilità di:

– Prepararti ad affrontare al meglio i momenti difficili

Quello spazio non ti proteggerà dai problemi, che di solito appaiono nella vita in modo inaspettato, generando grande incertezza. Se non ti abitui ai cambiamenti, i problemi potranno destabilizzarti e persino generare disturbi psicologici. Imparare a vivere al di fuori della zona di comfort offre la possibilità di accettare e valutare le novità, eventi imprevisti e quell’incertezza sperimentata ci renderà persone emotivamente più forti in grado di gestire al meglio delle nostre capacità le avversità.

– Essere più produttivo

Il comfort uccide la produttività perché senza quella piccola dose di ansia/tensione/stress che accompagna le scadenze e le aspettative, tendiamo a fare il minimo necessario per ottenere risultati mediocri. In breve, la zona di comfort ci porta alla mediocrità, ad accontentarci. Un’altra possibilità è che cadiamo nella “trappola del lavoro/studio”, fingendo di essere “troppo occupati” come scusa per rimanere nella nostra zona di comfort ed evitare cose nuove. Andare un po’ oltre i nostri limiti può farci recuperare gli stimoli necessari e migliorare la nostra produttività in mille modi possibili, anche ricorrendo alla creatività.

– Estendere i tuoi limiti

Una volta usciti dalla nostra zona di comfort, il mondo si espande. Significa che diventiamo più aperti e favorevoli al cambiamento. L’adozione di questo atteggiamento ci consente di essere in grado di affrontare in modo ottimale leggeri stati di ansia, senza eccessive preoccupazioni e anzi, impariamo anche a usarli a nostro vantaggio, sfruttando l’energia che ci riportano.

– Accrescere la creatività

Considera che la comfort zone rappresenta, falsamente, le tue sicurezze e il tuo sapere. Fuori c’è un altro mondo da scoprire. Nella zona di comfort non ci sono grandi idee né vi è la possibilità di fare nuove scoperte. Per darsi questa possibilità è necessario lasciare ciò che è “noto e sempre uguale” per trovare l’ispirazione che punge la creatività. Solo così saremo in grado di generare nuove idee, vedere vecchi problemi da una prospettiva diversa e stabilire connessioni originali.

– Incrementare la fiducia in se stessi

L’idea di uscire dalla zona di comfort può essere terrificante, ma quando riesci a farlo e raggiungi i tuoi obiettivi sperimenti un’incredibile sensazione di valorizzazione e miglioramento. In pratica, quando siamo in grado di affrontare situazioni che un po’ ci spaventano, comprendiamo che siamo molto più forti di quanto pensiamo, il che rafforza il nostro concetto di sé. Inoltre, superando gli ostacoli, acquisiamo competenze che diventano parte del nostro bagaglio di strumenti per la vita.

– Sentirti più vivo e pieno di energia positiva

Fuori dalla zona di comfort inizierai a vivere nuove esperienze. Alcune di queste, probabilmente, non saranno positive ma altre diventeranno una forza trainante che darà nuova energia. Presto scoprirai che la sensazione di vuoto e di alienazione scompare, semplicemente perché stai imparando a goderti in un modo nuovo la vita.

– Invecchiare meglio

Uno studio condotto presso l’Università del Texas ha rivelato che lasciare la zona di comfort aiuta a preservare le capacità cognitive man mano che si invecchia. Mantenere la mente attiva per affrontare nuove sfide è essenziale poiché rappresenta un’importante fonte di stimolo sia mentale che sociale. Pertanto, rimanere all’interno della zona di comfort significa essere al di fuori delle possibilità di migliorarsi.

Uscire dalla zona di comfort senza farsi del male

Una volta che sappiamo qual è il confine della zona di comfort e quali sono i disagi che ci tengono incollati alle abitudini e alle nostre pseudo certezze, è chiaro che il passo successivo necessario è quello di tirarsi fuori da quel circolo vizioso in cui siamo entrati, quasi senza rendercene conto. Per fare questo dobbiamo prevedere che provare un po’ di ansia e di stress, di tanto in tanto, è un elemento positivo perché ci terrà in vita, ci rafforzerà e ci aiuterà a crescere.

Tuttavia, è anche importante tenere sotto controllo quel livello di ansia, il che significa che non è necessario saltare nel vuoto senza paracadute. Possiamo fare un passo alla volta, fermandoci quando sentiamo crescere la tensione emotiva e la paura di intensità.

Ci sono persone che possono lasciare la propria comfort zone facendo un grande salto perché riescono a gestire l’ansia. Altri devono fare un po’ per volta piccoli passi. L’importante non è come lo fai o il ritmo che prendi, ma che tu sia in grado di espandere sempre di più i tuoi orizzonti.

In tutti i casi, il segreto sta nel trovare un equilibrio in cui il nuovo e l’ignoto generano uno stato positivo che non ci fa stare male.

Perdurare caparbiamente nella zona di panico può essere paralizzante, spingendoci a farci tornare terrorizzati al sicuro nella zona di comfort che conosciamo. Nella zona di panico potremmo esperire, forse all’inizio e via via sempre meno, un profondo senso di mancanza di controllo e di paura di perdere le convinzioni acquisite.

Se, nonostante il desiderio e i tuoi sforzi, non riesci a venirne fuori, dovresti chiedere aiuto a uno psicologo.

Non è funzionale vivere costantemente al di fuori della zona di comfort

È importante lasciare la zona di comfort, ma non dovrebbe nemmeno diventare un’ossessione. Dobbiamo tenere presente che non possiamo vivere sempre al di fuori della nostra zona di comfort. Di tanto in tanto è utile tornare in quello spazio in cui ci sentiamo sicuri per elaborare con calma le nostre esperienze.

Se commettiamo l’errore di abolire completamente la nostra zona comfort, rischiamo di soffrire quello che viene chiamato “adattamento edonico”, che significa che le nuove esperienze cessano di stupirci e non ci fanno più sentire vivi, perché ci siamo abituati alla scarica di adrenalina che producono. 

Pertanto, come già accennato, non dobbiamo vedere la zona di comfort come nostra nemica, ma come un’opportunità per crescere e uno spazio per confortare noi stessi.

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