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depressione post parto (Erika Salonia Psicologa)

Depressione Post Parto

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Descrizione

Depressione post-partum

La nascita di un bambino può scatenare un insieme di potenti emozioni che possono andare dall’eccitazione e gioia alla paura e all’ansia. Quando queste ultime si manifestano in maniera più lieve e transitoria si parla di “baby blues”, in altri casi si può anche verificare una vera e propria depressione.

La maggior parte delle neo mamme sperimenta questo tipo di depressione dopo il parto, che comunemente può manifestarsi con sbalzi d’umore, crisi di pianto, ansia e difficoltà a dormire. Il baby blues di solito inizia entro i primi due o tre giorni dopo il parto e può durare fino a due settimane.

Alcune neo mamme sperimentano una forma più grave e duratura di depressione nota come depressione post-partum. In casi rari, il disturbo può diventare estremo ed è denominato psicosi post-partum.

La depressione post parto non è un difetto di carattere o una debolezza. A volte è semplicemente una complicazione del parto. Se soffri di depressione post-partum, un trattamento tempestivo può aiutarti a gestire i sintomi e a stabilire da subito un legame profondo con il tuo bambino.

Sintomi

I segni e i sintomi della depressione dopo il parto variano e possono essere da lievi a gravi.

► I Sintomi (lievi) di baby blues

Questa tipologia di sintomi può durare da pochi giorni a due settimane circa dopo la nascita del bambino e vi possono essere:

• Sbalzi d’umore;

• Ansia lieve;

• Senso di tristezza;

• Irritabilità;

• Pianto;

• Ridotta concentrazione;

• Inappetenza e/o iperfagia;

• Disturbi del sonno.

► Sintomi di depressione post-partum

Questa forma di depressione può essere confusa con il baby blues all’inizio, ma i segni e i sintomi sono più intensi e durano più a lungo e possono eventualmente interferire con la capacità di prendersi cura del bambino e di gestire altre attività quotidiane. I sintomi di solito si sviluppano nelle prime settimane dopo il parto, ma possono anche iniziare prima (durante la gravidanza) e durare fino a un anno dopo la nascita.

I segni e i sintomi della depressione post-partum possono verificarsi con:

• Umore depresso o forti sbalzi d’umore;

• Pianto eccessivo;

• Difficoltà di legame con il neonato;

• Isolamento dalla famiglia e dagli amici;

• Perdita di appetito o alimentarsi in maniera smisurata;

• Disturbi del sonno;

• Senso di affaticamento eccessivo e inspiegabile perdita di energie;

• Ridotto interesse e piacere per le attività che prima si svolgevano con passione;

• Irritabilità e rabbia intense;

• Paura di non essere una buona madre;

• Sensazione di perdita di speranza;

• Sentimenti di inutilità, vergogna, colpa e senso forte di inadeguatezza;

• Capacità ridotta di pensare chiaramente, concentrarsi o prendere decisioni;

• Senso di irrequietezza;

• Profondo stato di ansia e attacchi di panico;

• Preoccupazioni di fare del male a se stessa o al proprio bambino;

• Pensieri violenti ricorrenti.

La depressione post parto non trattata può durare molti mesi.

Psicosi post-partum

La psicosi post-partum, una rara condizione che si sviluppa tipicamente entro la prima settimana dopo il parto, può manifestarsi con segni e sintomi gravi:

• Confusione e disorientamento;

• Pensieri ossessivi sul neonato;

• Allucinazioni;

• Disturbi del sonno;

• Eccessiva energia e agitazione;

• Paranoia;

• Tentativi di nuocere a se stessa o al proprio bambino.

La psicosi post-partum può portare a pensieri o comportamenti potenzialmente letali e richiede un trattamento combinato, psichiatrico e psicologico, immediato.

Depressione post-partum paterna

Anche i neo padri possono sperimentare la depressione post-partum. Possono sentirsi tristi o affaticati, essere sopraffatti, provare ansia o avere cambiamenti delle loro abitudini alimentari e del riposo, ovvero possono manifestare gli stessi sintomi della madre con esperienza di depressione post-partum.

I padri più giovani, che hanno avuto in passato forme di depressione e che hanno problemi di relazione sono più a rischio. La depressione post-partum nei padri – denominata anche depressione post-partum paterna – può avere effetti negativi sulla relazione con il partner e può incidere in modo sfavorevole anche sullo sviluppo del bambino. Spesso infatti, essi manifestano comportamenti ostili, come l’aggressione emotiva, verbale o fisica verso la propria partner. 

Se sei un neo padre e stai vivendo sintomi di depressione o ansia durante la gravidanza del tuo partner o nel primo anno dopo la nascita di tuo figlio, parlane subito con il tuo medico di famiglia. Trattamenti e supporti forniti alle madri con depressione post-partum possono essere utili anche alla depressione dei padri.

Quando consultare lo specialista della salute mentale

Se stai vivendo stati di depressione dopo la nascita del tuo bambino, capisco che potrebbe essere imbarazzante parlarne con estranei e perfino con familiari e amici. Ma se si verificano i sintomi di baby blues o di depressione postpartum, è consigliabile consultare e ricevere supporto dallo psicologo, prima che il disturbo possa aggravarsi. Se hai invece i sintomi della psicosi post-partum, è fondamentale chiedere aiuto immediatamente.

È importante fissare un appuntamento con il medico di base o con lo specialista, prima possibile, se i segni e i sintomi della depressione hanno una di queste caratteristiche:

• Il disturbo non diminuisce dopo due settimane e peggiora di giorno in giorno;

• Serie difficoltà di prendersi cura del neonato;

• Impedimenti a svolgere semplici attività quotidiane;

• Pensieri violenti verso se stessi o il bambino.

L’aiuto di amici e familiari

Le neo mamme potrebbero non riconoscere di essere depresse. Se sospetti che una persona cara soffra di depressione post-partum o stia sviluppando la psicosi post-partum, aiutala a consultare immediatamente lo specialista. Non aspettare e sperare in miglioramenti che difficilmente arriveranno senza un aiuto esterno qualificato.

Le Cause

Non c’è una singola causa che determini la depressione post-partum e problemi fisici ed emotivi possono avere un ruolo importante.

• Cambiamenti fisici – Dopo il parto, un drastico calo di ormoni (estrogeni e progesterone) nel corpo può contribuire alla depressione post-partum. Anche altri ormoni prodotti dalla tiroide possono subire un brusco abbassamento, il che può portare affaticamento, pigrizia e stati di depressione.

• Problemi emotivi – Puoi avvertire preoccupazione per la incapacità di prenderti cura del neonato, o sentirti meno attraente e avvertire la sensazione di avere perso il controllo sulla tua vita. 

Fattori di rischio

Ogni neo mamma può sperimentare la depressione post-partum che può svilupparsi anche dopo i parti successivi al primo. Tuttavia, i rischi aumentano se:

• Hai sofferto di depressione;

• Hai un disturbo bipolare;

• Hai avuto una depressione post-partum in una precedente gravidanza;

• Hai familiari che hanno avuto depressione o altri disturbi dell’umore;

• Hai vissuto eventi particolarmente stressanti, come complicanze della gravidanza e/o malattia o perdita di persone care;

• Hai difficoltà ad allattare;

• Stai avendo problemi relazionali con il tuo coniuge/partner e/o con familiari;

• La gravidanza non era pianificata o indesiderata.

Complicazioni

Se non trattata, la depressione post-partum può interferire con il legame tra madre e figlio e causare problemi per:

• Le madri – La depressione post parto non trattata può durare per mesi o anni, a volte diventando un disturbo depressivo cronico. Tuttavia, anche se trattata, la depressione post-partum può favorire nel futuro episodi di depressione maggiore.

• I padri – La depressione post-partum può avere un effetto a catena, causando uno stress emotivo anche per i familiari più vicini. Quando una neo mamma è depressa, può aumentare anche il rischio di depressione nel padre del bambino. Questo tipo di depressione nei padri può verificarsi anche in maniera autonoma se in passato il padre ha sofferto di depressione o di stati di ansia oppure la sua vita è particolarmente sotto pressione.

• I figli – I bambini di madri che hanno una depressione post-partum non trattata hanno più probabilità di avere problemi emotivi e comportamentali, come pianto eccessivo e ritardi nello sviluppo del linguaggio.

Prevenzione

Se hai sofferto di depressione – specialmente di depressione post-partum – informa il tuo medico se stai pianificando una gravidanza o se sai di essere incinta.

• Durante la gravidanza, il medico può controllarti da vicino per eventuali segni e sintomi di depressione. A volte la depressione lieve può essere gestita con gruppi di supporto, consulenza o altre terapie. In altri casi, gli antidepressivi possono essere raccomandati – anche durante la gravidanza.

• Dopo la nascita del bambino, il medico può consigliare un controllo generale per esaminare le caratteristiche e i sintomi della depressione post-partum. Se ne vengono rilevati i valori tipici, il medico può raccomandare un trattamento psicoterapico immediatamente dopo il parto.

Diagnosi

Lo specialista, di solito, discuterà con te dei tuoi sentimenti, pensieri e valuterà la salute psicologica per distinguere tra un caso di baby blues, di post-partum o una forma più grave di depressione. Non sentirti a disagio, come ho già scritto, la depressione post-partum è comune. Condividi i tuoi sintomi con lo specialista della salute mentale, in modo che possa essere pianificato un trattamento adeguato a te.

Cosa fare in caso di “Baby blues”

I baby blues di solito svaniscono da soli nell’arco di una o due settimane. Nel frattempo:

• Riposa più che puoi;

• Accetta l’aiuto di familiari e amici;

• Scambia idee e opinioni con altre neo mamme;

• Fai in modo di prenderti cura di te stessa;

• Evita alcol e droghe, alterano e peggiorano l’umore.

Cosa fare in caso di depressione post parto

La depressione post-partum viene spesso trattata con psicoterapia, farmaci o entrambi.

• Psicoterapia – Può, certamente, aiutare la consulenza e il supporto dello psicologo. Attraverso la terapia, puoi trovare modi migliori per affrontare lo stato depressivo e rispondere alla circostanza in modo positivo. Tra le terapie utili è particolarmente indicata la terapia familiare o di coppia.

• Antidepressivi – Il medico può prescrivere un antidepressivo. La maggior parte degli antidepressivi di oggi può essere utilizzata durante l’allattamento al seno, con un basso rischio di effetti collaterali per il bambino. Parlane con il tuo medico per valutare i potenziali rischi e benefici degli antidepressivi specifici.

Con un trattamento appropriato, i sintomi della depressione post-partum di solito migliorano. In certi casi, la depressione post-partum può proseguire nel tempo, evolvendosi in depressione cronica. In tal caso è importante continuare il trattamento specialmente dopo che inizi a sentirti meglio. Interromperlo anzitempo può portare a ricadute che possono comportare una ripresa più lenta.

Psicosi post-partum

La psicosi post parto richiede un trattamento immediato, spesso anche psichiatrico. 

Il trattamento per la psicosi post-partum può mettere in discussione la capacità della mamma di allattare al seno, in quanto l’assunzione di alcuni particolari farmaci usati potrebbero avere effetti indesiderati e compromettere l’allattamento naturale. 

Meccanismi psicologici adattativi (coping) e supporto

Il periodo già stressante ed estenuante dopo la nascita di un bambino è più difficile quando si verifica la depressione. Ma ricorda, la depressione post-partum non è mai una colpa. È una condizione medica comune che necessita di assistenza e cure.

Quindi, se hai problemi a fronteggiare la depressione post-partum, parlane con uno psicologo. Se hai una forma lieve di depressione post parto chiedi di partecipare a gruppi di supporto locali per le neo mamme che condividono con te lo stesso tipo di disagio.

Prima riceverai aiuto, prima potrai far fronte alla depressione e goderti tuo figlio.


Nota Bene: La Psicologa Erika Salonia propone argomenti di pertinenza psicologica, con l’obiettivo di sensibilizzare i lettori alla cultura della salute mentale, per promuovere il cambiamento e il benessere psicofisico, migliorare la qualità della vita, stimolare le risorse delle persone e dei contesti e, soprattutto, per impedire che il disagio divenga malattia.

Gli articoli pubblicati in nessun caso possono costituire la prescrizione di un trattamento o sostituire la visita specialistica o il confronto diretto con il proprio medico.

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