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Conflitti - Erika Salonia Psicologa

I Conflitti: come nascono e come gestirli

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I conflitti sono parte integrante della vita di ciascuno, talvolta possono essere utili per indurci a riflettere, possono condizionare in maniera più o meno intensa l’aspetto emozionale e favorire lo stress, sono impossibili da evitare. Indipendentemente dalla causa che li ha scatenati è possibile adottare azioni e comportamenti utili per evitare o limitare il coinvolgimento emotivo e così l’alterazione indesiderata dello stato psico-fisico.


Argomenti trattati:
Comprensione del conflitto – Quali sono le cause del conflitto? – Qual è la tua risposta al conflitto: lo affronti oppure lo temi e lo eviti a tutti i costi? – Modi sani e malsani di gestire e risolvere i conflitti – Risoluzione dei conflitti: stress ed emozioni – Liberarsi rapidamente dallo stress – Consapevolezza emotiva – Perché la consapevolezza emotiva è un fattore chiave nella risoluzione dei conflitti – Comunicazione non verbale e risoluzione dei conflitti – Suggerimenti per la gestione e la risoluzione dei conflitti

DEFINIZIONE: Stato di tensione che un soggetto può avvertire nel momento in cui riscontra bisogni, desideri, impulsi e motivazioni contrastanti, che possono emergere dal confronto tra persone.


I Conflitti (in sintesi)

• Un conflitto è più di un semplice disaccordo. 

• I conflitti peggiorano quando sono ignorati. Poiché quelli di una certa entità, posti in essere con l’intenzione di nuocere, possono essere percepiti come minacce, restando attivi in un sottospazio mentale fino a quando non vengono affrontati e risolti.

• Rispondiamo ai conflitti in base alle nostre percezioni della circostanza in cui avvengono, di solito non secondo un esame obiettivo e imparziale dei fatti. Le nostre percezioni sono influenzate dalle nostre esperienze di vita, cultura, valori e credenze.

• I disaccordi, talvolta, scatenano forti emozioni. Quando non sei in pace con le tue emozioni o quando stai vivendo periodi di stress, è molto difficile e assai improbabile potere risolvere con successo il conflitto.

• Le ostilità possono essere un’opportunità per la crescita. Quando hai la capacità di risolvere o attenuare i conflitti e i suoi effetti, crei una corazza di fiducia in te stesso. Ciò può favorire una condizione interiore di sicurezza e di cautela contro eventualità spiacevoli, incrementando la consapevolezza di essere capaci di resistere a sfide e disaccordi.


Comprensione del conflitto

Il conflitto potrebbe essere una parte normale di qualsiasi relazione sana. Dopotutto, non ci si può aspettare che due persone siano sempre d’accordo su tutto. La chiave non è evitare i conflitti, ma imparare a risolverli in modo sano.

Quando il conflitto è gestito male può causare sia gravi incomprensioni e compromettere sia le relazioni personali e professionali sia può instaurare importanti stati di malessere. Ma se esso è gestito in modo rispettoso e positivo, offre l’opportunità di rafforzare il legame tra due persone. Qualunque sia la causa dei disaccordi e delle controversie, imparando queste abilità è possibile mantenere ottime relazioni con gli altri.

Quali sono le cause del conflitto?

Il conflitto può nascere sia per importanti che per trascurabili divergenze. Ciò si verifica quando le persone non sono d’accordo su valori, motivazioni, percezioni, idee o desideri. A volte, tali differenze possono essere insignificanti, altre volte possono pizzicare la sfera emotiva, comportando profonde complicazioni.

Pensiamo alle esigenze opposte tra un bambino e un genitore. Il bisogno del piccolo è di esplorare e, ad esempio, potrebbe essere quello di avventurarsi in strada o quello di toccare la fiamma di una candela, che – appunto – soddisfano l’esigenza di curiosità e conoscenza. Ma il bisogno dei genitori è quello di proteggere il bambino, che può essere soddisfatto solo limitando la sua esplorazione, quando rappresenta un pericolo. Poiché i bisogni di entrambi sono in contrasto, sorgono i conflitti.

Le esigenze di ciascuna parte svolgono un ruolo decisivo per il successo a lungo termine di una relazione. Va da sé che ciascuna parte merita rispetto e considerazione. Nelle relazioni, sia personali che professionali, la mancanza di comprensione delle diverse esigenze può provocare rancore, discussioni e litigi. 

Quando si è capaci di riconoscere le esigenze altrui e si è disposti a esaminarle, ciò può condurre alla risoluzione dei problemi e, più spesso di quanto si creda, anche al consolidamento delle relazioni.

Qual è la tua risposta al conflitto: lo affronti oppure lo temi e lo eviti a tutti i costi? 

Se la tua interpretazione e percezione del conflitto proviene da ricordi dolorosi (specie della prima infanzia) o da precedenti relazioni malsane, di primo acchito potresti attribuire a tutte le controversie un giudizio pessimista. Potresti percepire il conflitto come preoccupante, demoralizzante, umiliante o come qualcosa da cui difendersi e, in casi rari, potrebbe persino essere traumatizzante.

Altra considerazione degna di nota è che se la paura prende il sopravvento, ci si aspetta il peggio da queste circostanze. Pertanto, proprio le nostre aspettative potenziate dalle emozioni fanno sì che una semplice manifestazione discordante si trasformi in ciò che meno desideriamo. Ricordo che, quando si entra in una situazione di conflitto, a causa della minaccia percepita, è difficile affrontare il problema in modo equilibrato. Piuttosto, è probabile che ci si senta svuotati senza energia o che esploda la rabbia.

Pertanto, per evitare le complicazioni, è importante cercare di fare fronte ai disaccordi, mettendo da parte i pregiudizi o le posizioni personali, analizzando e considerando anche le argomentazioni dell’interlocutore.

Modi sani e malsani di gestire e risolvere i conflitti

Dannosi:

• Incapacità di riconoscere e rispondere ai concetti che valgono per l’altra persona;

• Reazioni esplosive, rabbiose, offensive e piene di risentimento;

• Incapacità di scendere a compromessi o di considerare le argomentazioni dell’altra persona;

• Sensazione di paura ed evitare i conflitti, poiché ci si aspetta un risultato negativo.

Equilibrati:

• Capacità di entrare in empatia con il punto di vista dell’altra persona;

• Reazioni calme, non difensive né di violenti attacchi e rispettose;

• Disponibilità al colloquio, senza trattenere risentimenti o rabbia;

• Sviluppare l’abilità a cercare compromessi ed evitare la punizione (altrui);

• Allontanare la convinzione che affrontare il conflitto a testa bassa, o alta – dipende dal punto di vista – sia la cosa migliore per entrambe le parti.

Risoluzione dei conflitti: stress ed emozioni

Se trattato in modo malsano, il conflitto può provocare forti stati emotivi dando luogo a delusione e disagio, risentimenti e rotture irreparabili. Ma quando esso viene sviluppato ed esaminato in modo sano, aumenta la comprensione tra le parti, crea fiducia e rafforza le relazioni.

Se non hai le idee chiare o se sei tanto stressato da non poter prestare la dovuta attenzione, non sarai in grado di capire i tuoi bisogni e quindi di esporli con chiarezza. Ciò renderà difficile portare a termine una comunicazione efficace e risolutiva. Ad esempio, le coppie discutono spesso con animosità di questioni di poco conto, come il modo in cui si ripongono gli indumenti, il modo in cui si mangia o si sta a tavola e via dicendo, piuttosto di ciò che disturba davvero.

Risolvere con successo i conflitti dipende dalla capacità di:

• Gestire rapidamente lo stato di stress, rimanendo vigile e calmo. Mantenendo la calma, è possibile leggere e interpretare con precisione la comunicazione verbale e non verbale.

• Controllare le tue emozioni e il tuo comportamento. Quando hai il controllo delle tue emozioni, puoi comunicare i tuoi bisogni senza minacciare, intimidire o punire gli altri.

• Prestare attenzione ai sentimenti espressi e alle parole pronunciate dall’altra persona.

• Essere consapevole e rispettare le differenze. Evitando giudizi, parole e azioni irrispettose puoi, quasi sempre, risolvere un problema più velocemente e più efficacemente.

Per risolvere con successo un conflitto, bisogna imparare e mettere in pratica due abilità fondamentali:

1) Liberarsi rapidamente dallo stress momentaneo.

2) Consapevolezza emotiva: è la capacità di sapere controllare le emozioni, per reagire in modo costruttivo, anche se l’altra persona inveisce con veemenza.

Liberarsi rapidamente dallo stress

Essere in grado di gestire e alleviare lo stress è la chiave per rimanere equilibrati, concentrati e con pieno controllo, indipendentemente dalle controversie che bisogna affrontare. 

Se non sai come rimanere centrato e avere il controllo di te stesso, sarai sopraffatto dalle situazioni di conflitto e incapace di rispondere in modo equilibrato.

Lo stress interferisce con l’abilità di risolvere i conflitti limitando la capacità di:

Interpretare con precisione la comunicazione non verbale dell’altra persona;

Ascoltare con attenzione ciò che qualcuno sta davvero dicendo;

Essere davvero consapevole dei tuoi bisogni e delle tue esigenze (valori);

Comunicare con chiarezza e calma le tue considerazioni e i tuoi valori.

Consapevolezza emotiva

La consapevolezza emotiva è determinante per comprendere se stessi e gli altri. Se non sai come o perché ti senti in un certo modo, non sarai in grado di comunicare in modo efficace o di risolvere i disaccordi.

Sebbene, comprendere i propri sentimenti possa sembrare un processo semplice, molte persone, sbagliando, preferiscono ignorare o sedare gli effetti, o le cause, del disaccordo. La tua capacità di gestire i conflitti, tuttavia, dipende dall’essere armonioso e connesso con questi sentimenti. Se hai paura delle forti emozioni o insisti nel trovare soluzioni rigorosamente razionali, la tua capacità di affrontare e risolvere le differenze sarà limitata.

Perché la consapevolezza emotiva è un fattore chiave nella risoluzione dei conflitti

La consapevolezza emotiva, ovvero la consapevolezza della tua esperienza emotiva è la virtù di sapere gestire ogni sentimento in modo appropriato, è la base di un processo di comunicazione in grado di risolvere i conflitti.

⇒ La consapevolezza emotiva ti aiuta a:

• Comprendere le preoccupazioni e i bisogni gli altri;

• Capire te stesso, le tue apprensioni e le tue necessità;

• Rimanere motivati fino alla risoluzione del conflitto;

• Comunicare in modo chiaro ed efficace;

• Coinvolgere e rendere partecipi gli altri.

Comunicazione non verbale e risoluzione dei conflitti

Quando le persone sono nel mezzo di un conflitto, le parole che usano, raramente trasmettono i problemi che sono realmente al centro dell’alterco. Tuttavia, prestando attenzione ai segnali del “linguaggio del corpo” dell’altra persona come, ad esempio: espressioni facciali, postura, gesti e tono della voce, è possibile capire meglio “cosa” sta effettivamente dicendo in nostro interlocutore. 

La tua capacità di “leggere e ascoltare” i segnali del corpo dipende fortemente dalla tua consapevolezza emotiva. Più sei consapevole delle tue emozioni, più facile sarà per te raccogliere gli “indizi “che rivelano ciò che gli altri stanno cercando di esprimere. 

Pensa a ciò che tu stesso stai trasmettendo agli altri durante il conflitto e se ciò che dici corrisponde al tuo linguaggio del corpo. Se affermi: “Sto bene!”; ma stringi le mandibole e distogli continuamente lo sguardo, allora il tuo corpo sta chiaramente segnalando che stai tutt’altro che “bene”.

Invece, il tono di voce calmo, lo sguardo attento e rassicurante, oppure un’espressione facciale interessata e distesa possono favorire un colloquio profondo con enormi potenzialità di comprensione reciproca.

Suggerimenti per la gestione e la risoluzione dei conflitti

Puoi assicurarti che il processo di gestione e di favorevole risoluzione dei conflitti sia il più positivo possibile attenendoti alle seguenti brevi linee guida:

• Ascolta, senza interrompere, ciò che “senti” e ciò che viene “detto”. Quando ascolti davvero, ti connetti più profondamente ai tuoi bisogni e alle tue emozioni, anche a quelli delle altre persone. L’ascolto rafforza, informa e rende più facile agli altri ascoltarti quando è il tuo turno di parlare.

• Sostieni la risoluzione dei conflitti basati sulle priorità, piuttosto che sul “vincere” o sull’“avere ragione”.  Sii rispettoso dell’altra persona e del suo punto di vista.

• Concentrati sul presente. Se ti stai aggrappando a rancori basati su conflitti passati, la tua capacità di “vedere” la realtà della situazione attuale sarà compromessa. Anziché guardare al passato e assegnare la colpa, concentrati su cosa puoi fare per risolvere il problema.

• Scegli le tue battaglie. I conflitti possono sfociare in un drastico epilogo, quindi è importante considerare se per la circostanza oggetto della disputa vale davvero la pena impiegare il tuo tempo e la tua energia.

• Sii disposto a perdonare. Risolvere il conflitto è impossibile se non sei disposto o incapace di perdonare gli altri e te stesso. La risoluzione sta nel rilasciare l’impulso di rivalsa, che può servire solo a aumentare lo stress.

• Sapere quando è il caso di abbandonare la disputa. Se non riesci a trovare un’intesa, accetta di non essere d’accordo. Se pensi che il conflitto non sta andando da nessuna parte, e non fa altro che girare intorno ad un falso problema, puoi scegliere di rinunciare al conflitto. Probabilmente, ciascuna delle parti, ha la necessità di focalizzare e rappresentare meglio la propria preoccupazione.


Nota Bene: La Psicologa Erika Salonia propone argomenti di pertinenza psicologica, con l’obiettivo di sensibilizzare i lettori alla cultura della salute mentale, per promuovere il cambiamento e il benessere psicofisico, migliorare la qualità della vita, stimolare le risorse delle persone e dei contesti e, soprattutto, per impedire che il disagio divenga malattia.

Gli articoli pubblicati in nessun caso possono costituire la prescrizione di un trattamento o sostituire la visita specialistica o il confronto diretto con il proprio medico.

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