Erika Salonia Psicologa (Messina)
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Psicologia Differenza tra segni e sintomi

Immagine di VirgoHaan

Se avete intenzione di affogare i vostri problemi nell'alcool, tenete presente che alcuni problemi sanno nuotare benissimo

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Differenze tra Segno e Sintomo in psicologia

Che cosa sono i Segni e i Sintomi?



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Segni e Sintomi non sono la stessa cosa

I due termini si riferiscono all’evidenza che qualcosa non va bene nel tuo corpo, o al contrario, come si può vedere nell’immagine sopra, la signorina sorride (segno) e prova benessere e piacere (sintomo) nell’ascoltare musica. Tuttavia, qui tratterò l’argomento legato al disturbo e al disagio psicologico (vedi la sezione articoli).

Se un neonato piange (segno) probabilmente ha fame (sintomo). Se ti gratti la mano (segno) calmi il prurito (sintomo). Se hai avuto un’indigestione rimetti (segno) e provi nausea (sintomo).

► Descrizione

I sintomi possono essere descritti solo dalla persona che li avverte. Ciò non significa che le altre persone non si accorgano quando stai male. Se il tuo viso è pallido, se stai sudando, allora stai mostrando dei segnali corrispondenti ai sintomi che provi. I segni sono indicatori di un problema.

Il sintomo, sostanzialmente, è una manifestazione soggettiva percepita solo dal soggetto. Il sintomo, per sua natura, non è misurabile.

Il segno è una manifestazione oggettiva, visibile e oggettivamente misurabile.

► Sintomo psichico

Per descrivere il sintomo psichico riporto questo estratto di una intervista al Dott. Nicola Ghezzani (psicologo, psicoterapeuta e scrittore) che meglio lo riassume:

“Il sintomo è un segnale e una psiche senza segnali sarebbe una psiche morta. Come il corpo non cessa mai di emettere segnali di piacere e di dolore, tanto che molte malattie funzionali possono essere intese come segnali di una correzione in atto, la psiche fa la stessa cosa.

Quindi – ed è la mia seconda scommessa con la cultura contemporanea – intendo dimostrare che assunto come segnale, ogni sintomo assolve alla funzione di indicare una crisi del sistema psichico e di spingere ad una sua evoluzione. Di solito si pensa che sintomo psicologico e disturbo mentale siano la stessa cosa e che, sconfiggendo il primo, si sconfigga anche il secondo. Si tratta di un grave errore favorito da un’industria farmaceutica che vuole imporre la sua cinica visione del mondo: «Consumate farmaci e sarete felici!». Ebbene anche su questo punto la vera medicina può venirci incontro: eliminare il bruciore epigastrico non elimina la gastrite né tanto meno elimina le cause della gastrite: ansie e comportamenti alimentari scorretti. Anzi, un uso acritico di protettori gastrici e antiinfiammatori può abbassare la soglia di percezione del sintomo, quindi aggravarne la cause. Allo stesso modo, il sintomo psichico non va considerato come la causa del male, ma solo come il suo effetto. Prima di abolirlo, va capito, per poter risalire alle sue cause. Inoltre, in quanto effetto di una causa nascosta, il sintomo va inteso come una forma di comunicazione fra inconscio e conscio, che nel soggetto in analisi è deficitaria e che il terapeuta dovrà interpretare e mediare.”

Conclusione

Il sintomo è un comportamento inconsapevole, irrazionale, incontrollabile e inefficace a raggiungere un cambiamento. È un tentativo disfunzionale di modificare stili e modelli emotivi, cognitivi e comportamentali.

Tuttavia, è il nostro migliore alleato in quanto ci spinge a interrogarci sulla propria sofferenza. Pertanto, può essere letto come un segnale benevolo, perché ci induce a percorrere strade nuove che permettano l’accesso a orizzonti inesplorati indispensabili per la nostra evoluzione.

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