Erika Salonia Psicologa (Messina)
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Uomini che subiscono abusi

Uomini che subiscono abusi

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Riconoscere la violenza domestica contro gli uomini

L’abuso contro gli uomini avviene molto più spesso di quanto ci si potrebbe aspettare, sia nelle relazioni eterosessuali che tra persone dello stesso sesso. Come avviene per gli abusi domestici contro le donne, anche quelli contro il sesso maschile possono assumere forme di violenza fisica, emotiva, verbale o sessuale.

Tuttavia, bisogna rilevare che la principale e più frequente violenza esercitata sugli uomini è quella psicologica che è una forma di maltrattamento sottile e insidiosa perché, non avendo effetti evidenti e restando in genere nascosta all’interno delle mura domestiche, spesso viene sottovalutata.

Se è vero che gli uomini picchiano non è da meno che le donne manipolano, attraverso la comunicazione verbale/non verbale e lo scopo è la sottomissione mentale del partner.

Come uomo maltrattato, potresti anche dover affrontare una scarsità di risorse, una mancanza di comprensione da parte di amici e familiari e ostacoli legali, soprattutto se cerchi di ottenere la custodia dei tuoi figli. Qualunque sia la tua situazione, però, puoi superare queste sfide e sfuggire alla violenza e agli abusi.

Violenza domestica contro gli uomini: non sei solo

Se sei un uomo che vive una relazione violenta, è importante sapere che non sei solo. Accade agli uomini di tutte le culture e di tutti i ceti sociali, indipendentemente dall’età, dall’occupazione o dall’orientamento sessuale. Le cifre suggeriscono che almeno una su tre vittime di violenza domestica sono di sesso maschile.

Tuttavia, gli uomini sono spesso riluttanti a segnalare abusi perché si sentono imbarazzati, temono di non essere creduti o che il loro partner si vendichi.

L’abusante può anche usare violenza sia fisica che materiale. Per compensare la differenza di forza, può recarti danno di sorpresa oppure mentre dormi.

Naturalmente, come succitato, l’abuso domestico non è limitato alla violenza fisica. L’abuso emotivo e verbale può essere altrettanto dannoso. Come avviene per gli abusi contro le donne, il tuo coniuge o partner può:

• Aggredirti verbalmente, sminuirti o umiliarti di fronte agli amici, colleghi, familiari o sui social network;

• Accusarti di essere possessivo, geloso o di essere infedele;

• Controllare in modo esasperante la tua vita sociale, dove vai e chi incontri;

• Indagare su come spendi il denaro e/o decidere deliberatamente sull’economia finanziaria congiunta;

• Produrre false dichiarazioni su di te ai tuoi amici, datore di lavoro o alla polizia, o trovare altri modi per manipolarti e isolarti;

• Minacciare di lasciarti e di impedirti di vedere i tuoi figli se denunci l’abuso.

Se sei gay, bisessuale o transgender

Puoi provare violenza domestica e abusi se hai una relazione con qualcuno che:

• Minaccia di dire ad amici, familiari, colleghi o alle persone del tuo ambito sociale l’orientamento sessuale o l’identità di genere;

• Ti convince che le autorità non aiuteranno una persona gay, bisessuale o transgender;

• Giustifica gli abusi provando a sostenere che non sei “veramente” gay, bisessuale o transessuale;

• Asserisce che gli uomini sono naturalmente violenti.

Perché gli uomini non abbandonano le relazioni violente

Indipendentemente dal genere, la conclusione di una relazione, anche se violenta, è raramente facile. Diventa ancora più difficile se sei stato isolato da amici e familiari, minacciato, manipolato e controllato emotivamente.

Potresti decidere, malgrado tutto, di continuare la relazione per:

• Disagio, imbarazzo, vergogna – Molti uomini provano molto timore per il fatto che siano stati maltrattati, incapaci di difendersi da soli o in qualche modo falliti nel loro ruolo di maschio, marito e/o padre.

• Religione di appartenenza e autostima – Le tue convinzioni religiose ti impongono di rimanere e/o la tua autostima è così bassa da farti sentire che questa relazione violenta è tutto ciò che meriti.

• Scarsa reputazione – Molti uomini temono che avranno difficoltà a essere creduti dalle autorità, o che il loro abuso sarà ridotto al minimo perché sono maschi, o pensano di trovare poche risorse a sostegno degli uomini maltrattati.

• Stai negando a te stesso – Proprio come avviene per la violenza domestica contro le donne, neghi a te stesso che ci sia un problema nella tua relazione di coppia. Probabilmente, proverai ancora affetto verso il tuo partner nei momenti di non violenza e penserai che lei/lui cambierà, oppure che tu possa aiutarla/o a migliorare. Ma il cambiamento potrà effettivamente esserci solo quando la persona violenta si assumerà la piena responsabilità del proprio comportamento e accetterà un aiuto professionale idoneo.

• Protezione dei tuoi figli – Ti preoccupi di abbandonare il tetto coniugale, poiché il tuo coniuge potrebbe danneggiare emotivamente i tuoi figli o impedirti di vederli. Ottenere la custodia dei bambini è sempre una sfida molto impegnativa per i padri, ma anche se sei sicuro di poterlo fare, potresti comunque sentirti sopraffatto dalla prospettiva di allevarli da solo.

Come proteggersi da uomo maltrattato

La violenza domestica e gli abusi possono avere un grave impatto fisico e psicologico. Il primo passo per proteggere te stesso e fermare gli abusi è quello di confidare a un amico, un familiare, qualcuno di cui ti fidi o un professionista (legale o psicologo) le tue drammatiche esperienze, oppure chiamare una organizzazione di assistenza per violenza domestica dedicata agli uomini, e nei casi più critici le Forze dell’Ordine.

Ammettere il problema e cercare aiuto non significa che tu abbia fallito come uomo o come marito. Non sei da biasimare, e non sei debole. Oltre a offrire un senso di sollievo e fornire supporto, la condivisione dei dettagli del tuo dramma può anche essere il primo passo per costruire uno scudo contro il tuo aggressore.

Quando hai a che fare con un partner violento:

• Abbandonare la relazione, se possibile – Sii consapevole di qualsiasi segno che possa scatenare una risposta violenta da parte del tuo partner e pronto ad allontanarti in fretta. Se hai bisogno di rimanere per proteggere i tuoi figli, chiama i servizi di emergenza. Le Forze dell’Ordine e la Polizia di Stato hanno l’obbligo di proteggerti, proprio come fanno con le vittime di sesso femminile.

• Mai seguire la linea della vendetta – Un partner violento può scatenare ritorsioni. Se tenti una rappresaglia, considera che ti stai mettendo a rischio di essere arrestato o allontanato da casa tua.

• Raccogli le prove dell’abuso – Segnalare le violenze alla polizia e chiedere una copia di ogni rapporto. Tenere un diario degli abusi con una registrazione dettagliata di date, orari e eventuali testimoni. Includere, se possibile, una documentazione video-fotografica delle violenze, e nel caso di lesioni fisiche assicurarsi che sia chiaramente descritto nel referto del medico o dell’ospedale. Ricorda, è improbabile che il personale medico chieda se un uomo è vittima di violenza domestica, quindi spetta a te accertarti che la causa delle tue ferite sia documentata.

• Tenere a portata di mano un telefono cellulare, la prova dell’abuso e altri documenti importanti – Se devi andartene all’istante per sfuggire a un altro abuso o per evitare una drammatica reazione, dovrai portare con te le prove che hai raccolto dell’esistenza degli abusi e i documenti importanti, come passaporto e patente di guida. Potrebbe essere più sicuro tenere questa documentazione fuori dalla casa.

• Chiedere supporto – come ad esempio, assistenza legale per ottenere un ordine restrittivo o un ordine di protezione dal vostro partner e, se necessario, chiedere l’affidamento temporaneo dei vostri figli. Consultare anche un professionista della salute mentale per la cura e la soluzione dei traumi psicologici.

Superare una relazione abusiva

Il supporto di familiari e amici, nonché la consulenza di specialisti in materia può aiutarti a superare i postumi psicologici di una relazione abusiva. Potresti ritrovarti a lottare con emozioni sconvolgenti oppure potresti sentirti con i pensieri intorpiditi, disconnessi e incapace di fidarti delle altre persone.

Dopo il trauma di una relazione abusiva, potrebbe essere necessario prendersi un po’ di tempo per superare il dolore e i brutti ricordi. Tieni sempre presente che puoi guarire e proseguire felicemente la tua vita.

Desiderare una nuova relazione

Anche se sei desideroso di iniziare una nuova relazione e finalmente avere l’intimità e il completamento che ti mancano, è saggio considerare questa scelta con ponderatezza. Assicurati di conoscere profondamente il tuo nuovo partner, indagando anche su eventuali comportamenti violenti o azioni di manipolazione che potrebbe avere avuto in passato con altre persone. Cerca ed esamina a fondo tutto ciò che è indispensabile per costruire una nuova e sana relazione di coppia.

Durante la tua precedente relazione in cui hai subito maltrattamenti, probabilmente, in modo del tutto inconsapevole, hai “autorizzato” l’altra persona a diventare il tuo carnefice.

I motivi possono essere tanti e individualmente diversi. Prima di cimentarti nella nuova relazione incontra uno psicologo per accertare l’inesistenza, oppure per risolvere (nel caso in cui fossero presenti), problematiche che tendenzialmente potrebbero riproporre quei schemi che hanno dato luogo in precedenza alle violenze subite.


⇒ APPROFONDIMENTI

• Osservatorio Diritti: Violenza sugli uomini: ecco cosa si nasconde tra le pareti di casa

• Interessante indagine di Barbara Benedettelli: Uomini e donne uccisi in egual numero in famiglia e all’interno delle Relazioni Interpersonali Significative (Ris)

• Internazionale: Cosa succede quando le vittime di abusi sono gli uomini

• Università di Padova: Donne che odiano gli uomini


Nota Bene: La Psicologa Erika Salonia propone argomenti di pertinenza psicologica, con l’obiettivo di sensibilizzare i lettori alla cultura della salute mentale, per promuovere il cambiamento e il benessere psicofisico, migliorare la qualità della vita, stimolare le risorse delle persone e dei contesti e, soprattutto, per impedire che il disagio divenga malattia.

Gli articoli pubblicati in nessun caso possono costituire la prescrizione di un trattamento o sostituire la visita specialistica o il confronto diretto con il proprio medico.

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